Pubblicato da: silviasettevendemie | dicembre 25, 2010

Cigno nero- Black Swan

Titolo originale: Black Swan

Regia: Darren Aronofsky

Cast: Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder, Sebastian Stan, Christopher Gartin, Janet Montgomery, Toby Hemingway, Kristina Anapau, Ksenia Solo, Adriene Couvillion, Shaun O’Hagan, Marty Krzywonos, Marcia Jean Kurtz, Deborah Offner, Kurt Froman, Patrick Heusinger, Tim Lacatena, Beth Laufer, Matthew Nadu, Ivan Paric, Melanie Torres

Distribuzione: 20th Century Fox, USA, 2010

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Nina ( Natalie Portman)  è una giovane ballerina del New York City Ballet. La danza è la sua vita e ci si dedica con passione e disciplina. La sua occasione arriva quando il famoso coreografo Thomas Leroy (Vincent Cassel) le offre il ruolo di protagonista nella sua versione rivisitata de “Il Lago dei Cigni“: Nina interpreterà il doppio ruolo del Cigno Bianco e del Cigno Nero. Tuttavia, l’arrivo di una nuova giovane ballerina da San Francisco, Lily (Mila Kunis), le creerà non pochi problemi….

Darren Aronofsky, il celebrato regista di The Wrestler, dirige questo interessante thriller psicologico al centro del quale, come in The Wrestler, c’è un personaggio unico, Nina in questo caso, fulcro e nucleo della storia. Il regista la segue costantemente, continuamente, ossessivamente con la camera a mano e ci mostra cosa si cela dietro il mondo patinato, elegante e perfetto della danza classica: rivalità, insicurezze, orribili ferite fisiche e psicologiche che cozzano decisamente con lustrini e tutù. Nina è una dolce ragazza col sogno di diventare prima ballerina, ingenua e fragile e con una madre invadente che la tiene costantemente sotto pressione e che proietta su di lei le aspirazioni che lei ha dovuto abbandonare alla sua nascita. Per Nina, il controllo e la disciplina sono tutto, prova ore e ore per eseguire un passo alla perfezione. Tuttavia l’arrivo di Thomas Leroy cambia tutto: Thomas sta per mettere in scena la propria versione del Lago dei Cigni e cerca una protagonista che sia all’altezza di svolgere in maniera credibile sia il ruolo fragile e tenero del Cigno Bianco, che quello oscuro e tenebroso del Cigno Nero. La sua scelta cade su Nina, anche se non riesce a vedere in lei il Cigno Nero, ma la invita a tirarlo fuori, a lasciarsi andare, a sedurlo, a sedurre il pubblico, il suo partner di danza. Nina, oltre a fare i conti con questa difficoltà, deve affrontare anche un’altra minaccia, che risponde al nome di Lily, ballerina arrivata da San Francisco, che sembra perfetta per prendere il suo ruolo e che è disposta a tutto pur di averlo. Nina è confusa, sente la pressione, gli occhi di tutti sono puntati su di lei, e intanto una strana ferita compare dietro la sua schiena…

Il film risulta chiaro sin dai primi minuti, nessuna sorpresa dunque, ma la vera novità è rappresentata dal modo in cui la storia è portata avanti e raccontata dall’inizio alla fine, sul palcoscenico e fuori dal palcoscenico, nella vita intima e privata di Nina, nei suoi pensieri, nella sua stanza piena di peluches. La trama è semplice e richiama alla mente grandi classici come Eva contro Eva in primis, e soprattutto Scarpette rosse per la sovrapposizione tra vita e arte, tra ballerina e personaggio interpretato sulla scena.  Il percorso verso la prima teatrale dello spettacolo segna anche il percorso interiore e psicologico della protagonista, il suo cambiamento, l’emergere di quel lato oscuro forzatamente tenuto a bada per troppo tempo.

Aronofsky osa, rischia, non si accontenta, si muove in un mondo onirico, fantastico,  e questo fa di lui uno dei registi più innovativi e interessanti degli ultimi anni. Natalie Portman si mette totalmente a servizio della storia e del regista, e riesce nell’arduo compito di interpretare un personaggio sfaccettato, fragile, insicuro ma allo stesso tempo sensuale, represso e disturbato. E’ facile prevedere una sua nomination ai prossimi Oscar. Vincent Cassel appare in un ruolo ambiguo e lo interpreta con la solita grazia e maestria; Mila Kunis, dimagrita a tal punto da risultare quasi irriconoscibile, dà la giusta sensualità e fascino trasgressivo al personaggio di Lily, ruolo per il quale si è aggiudicata il Premio Marcello Mastroianni a Venezia, ed è stata nominata come Migliore attrice non protagonista ai prossimi Golden Globes, (la pellicola ha raggiunto ben 4 nomination in totale)   ma da sottolineare è la meravigliosa e inquietante performance di una rediviva Winona Ryder, in un ruolo marginale ma che lascia il segno, così come l’intensità e la drammaticità espresse da Barbara Hershey.

In definitiva un thriller che sfocia nell’horror con un regista geniale ed una protagnista all’altezza della complessità del proprio ruolo.

Conclusione: Assolutamente da vedere.

Voto: 8.5


Risposte

  1. […] sapere più vi raccomando di leggere questa recensione di Silvia Settevendem, che è in Italiano ovviamente, del film intrigante. Cinque […]

  2. e’ bello e condivido quanto dici, soprattutto sulla psicologia di lei.
    vorrei aggiungere un elemento che credo di aver trovato.

    il conflitto che vive la protagonista lo vedo come un conflitto tra due forme di rapporto tra maestro e discepolo e conseguentemente di lavoro su stessi, per semplificare potremmo dire apollinea l’una e dionisiaca l’altra.
    da un lato c’e’ la madre che pretende da lei la pura e fredda disciplina e perfezione fisica separata dalla vita e dalle emozioni, dall’altro e’ il coreografo che cerca di fare uscire da lei tutto il sentimento e la passione che in lei sono stati repressi e artrofizzati invece che conosciuti e coltivati.

    queste due modalita’ dell’apprendimento come anche del vivere che potrebbero e dovrebbero dialogare ed arricchirsi a vicenda, anche conflittuando, due modalita’ tipiche e simboli importanti della nostra cultura occidentale, non riescono a convivere nella protagonista, tanto estrema e’ la scissione che lei vive.
    lei scegliera’ la passione, mi sembra di capire, o comunque di uscire da questa dualita’, al prezzo di uccidere l’altra parte. l’altra parte e’ pero’ sempre una parte di se’, e avra’ quindi ucciso se stessa.

  3. Mi piace la tua interpretazione Carlo e la condivido 🙂


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